Il basso Chienti, tra colline, borghi, santuari e abbazie

 In Itinerari gravel

La bassa valle del Fiume Chienti. Da Civitanova Marche verso le colline maceratesi. La visita a luoghi sacri suggestivi, l’attraversamento di borghi medioevali, la campagna silenziosa e le colline tondeggianti. Tutto questo in un itinerario piacevole e denso di emozioni.

 

Tabella riassuntiva del percorso
Lunghezza 75,8  km
Aumento di quota stimato    che significa? 900 m
Quota minima 0 m
Quota massima 255 m
Pendenza massima 22%
Tabella chilometrica  tabella
Traccia gpx       tutorial download
Salite principali  
Potenza Picena Contrada Carpineto   altimetria
Contrada Castelletta (Potenza Picena) da Fosso S. Angelo   altimetria

profilo altimetrico basso chienti gravel

 

Partenza fissata a Civitanova Marche, in prossimità del parcheggio dello stadio, a Nord della foce del fiume Chienti, dove inizia la pista ciclabile che costeggia il lungomare sud fino alla zona del porto. Qui ci si inoltra nel centro abitato per poi tornare a ridosso della spiaggia per tutto il lungomare nord, fino al limite settentrionale della città.

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La bella pista ciclabile presso il lungomare Sud di Civitanova Marche

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Il lungomare Nord di Civitanova Marche. Sullo sfondo il Monte Conero

Un piccolo tunnel ciclopedonale ci porta al di là della ferrovia adriatica. Prendiamo la Statale 16, che qui è sufficientemente larga da non risultare pericolosa. A Porto Potenza Picena ci infiliamo nella pista ciclabile che costeggia la SS16 lato monti e arriviamo al Parco dei laghetti. L’atmosfera è bella e rilassante. Pedaliamo sulla stradina sterrata costeggiando lo specchio d’acqua nel silenzio totale. Uno spiazzo ci consente di fare una foto che speriamo fissi per sempre quell’attimo di pace e serenità che la natura ci infonde.

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L’ingresso al Parco dei laghetti di porto Potenza Picena

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Nel silenzio dei laghetti di Porto Potenza Picena

Usciamo dal parco dei laghetti. Finisce lo sterrato e inizia l’asfalto di Contrada Torrenova. Direzione Ovest, verso il primo santuario della giornata: San Girio. La strada è stretta, l’asfalto a volte sconnesso, il traffico quasi assente. Siamo in mezzo alla campagna. Notiamo gli ulivi, i campi coltivati, il profumo della terra appena smossa dai trattori. Arriviamo a San Girio per una salita brecciata corta ma decisa, con una pendenza vicina al 20%. Il santuario purtroppo è in ristrutturazione. Torneremo a visitarlo in futuro.

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Il santuario di San Girio in ristrutturazione

Qualche centinaio di metri di discesa e subito a sinistra prendiamo la brecciata della Contrada Altavilla. Si tratta di una bella strada bianca, che passa in mezzo alla campagna nel silenzio totale. Siamo nella valle del fiume Potenza, sotto il crinale di Potenza Picena, che sembra osservarci dall’alto, aspettandoci al varco.

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La bella strada bianca di Contrada Altavilla

Dopo un paio di chilometri di strada abbastanza pianeggiante giriamo a sinistra, per Contrada Carpineto. La strada ben presto inizia a salire decisa. Istintivamente cambiamo posizione in bici. Stare in punta di sella è necessario, visto che la pendenza cresce progressivamente fino al 22%. Gli ultimi tornanti sono sempre impegnativi, ma torna l’asfalto, che sicuramente ci rende l’ascesa meno terribile. Il centro storico di Potenza Picena è proprio sopra di noi. Vale di certo la pena una piccola deviazione per visitarlo.altimetria salita potenza picena da contrada carpineto

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Arrivo al centro storico di Potenza Picena

Andiamo in direzione Macerata per la Strada Provinciale Potentina, ma ben presto ci buttiamo in una discesa brecciata sulla sinistra, giù verso il Fosso Sant’Angelo. Il senso di libertà nel percorrere la discesa bianca tra le case è sorprendente. Lasciamo alle nostre spalle il colle di Potenza Picena e ben presto ci ritroviamo al fondo della valle. Inizia qui l’ascesa al crinale successivo, quello di Contrada Castelletta. Il tratto brecciato raggiunge la pendenza massima del 19%, regalandoci 600 metri di sofferenza pura. Una volta arrivati al crinale torniamo sull’asfalto. La pendenza diminuisce e, mentre ci riavviciniamo alla SP Potentina, possiamo apprezzare la vista sulle colline intorno a noi. A sinistra il Colle di Montelupone, verso cui siamo diretti. A destra la valle del Fosso Sant’Angelo, che abbiamo appena superato.altimetria salita contrada castelletta di potenza picena da fosso s. angelo

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La valle del Fosso Sant’Angelo, che abbiamo attraversato su strada bianca. Sopra, il borgo di Potenza Picena.

La salita verso il borgo di Montelupone non è assolutamente impegnativa. Arrivati allo svalico, prima di proseguire, consiglio certamente un giro nel bellissimo centro storico. Le mura perfettamente conservate, le porte, la bellissima piazza, il particolare monumento posto all’apice del famoso “Muro”, reso celebre dalla Tirreno-Adriatico, meritano assolutamente una visita.

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Entrando a Montelupone

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Il monumento posto al termine del famoso e terribile Muro di Montelupone

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Il borgo di Montelupone

Lasciamo Montelupone osservandolo ancora una volta, mentre ci allontaniamo in direzione di Macerata. Si sale ancora, anche se dolcemente. Si gira a sinistra e ci si ritrova nella bellissima Contrada Montenovo. Le torrette di una villa, la strada che diventa piacevole da percorrere, piana o leggermente in discesa, la vista che si apre sulle colline coltivate fino a Macerata sono il giusto premio per essere arrivati quassù.

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Caratteristiche torrette presso Contrada Montenovo di Montelupone

Torniamo in vista della vallata del Chienti e presto appare davanti a noi il bel borgo di Morrovalle, molto piacevole da visitare, prima di buttarci nella veloce discesa di Fonti Giannino. Siamo diretti verso il Convento dei Padri Passionisti, ma non ci lasciamo scappare l’occasione di percorrere un bellissimo e silenzioso sterrato sulla destra. Purtroppo a un certo punto lo sterrato finisce e ci ritroviamo sulla salita asfaltata, che ci porta a scollinare presso il Santuario Madonna della Quercia.

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Il suggestivo borgo di Morrovalle

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Prendiamo il silenzioso sterrato da Via Fonti Giannino di Morrovalle

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Il Convento dei Padri Passionisti di Morrovalle, Santuario Madonna della Quercia

La discesa, che serpeggia tra le colline, è bella e riposante. Ci rilassiamo un po’ prima di ricominciare a salire verso Contrada Castellano, dove, in prossimità di un vecchio casale, prendiamo a sinistra per uno sterrato in mezzo ai campi dove sembra di essere fuori dal mondo. La discesetta che ci porta sulla strada asfaltata di Contrada Burella è molto sconnessa e richiede attenzione.

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La strada sterrata presso Contrada Burella di Morrovalle

Ci dirigiamo verso la famosa Abbazia di San Claudio al Chienti, che si staglia davanti a noi sulla sinistra. Dopo circa due chilometri e mezzo però prendiamo una strada bianca sulla destra. Costeggiamo la ferrovia e affrontiamo un paio di rampe, sempre su strada bianca. Superiamo una casa e la strada bianca diventa uno sterrato, che ci porta su un nuovo tratto di brecciata che sembra costeggiare la ferrovia indefinitamente. All’improvviso un piccolo tunnel appare sulla sinistra. Possiamo così oltrepassare la ferrovia e finalmente arrivare a San Claudio. Obbligatoria una sosta per goderci questo luogo meraviglioso.

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Lo sterrato presso Contrada San Claudio, proprio sopra l’abbazia

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L’abbazia di San Claudio di Corridonia

Ripartiamo pedalando sul lungo viale alberato che porta alla Strada provinciale 485 e ci dirigiamo verso Est, verso il mare. Qui la provinciale è pericolosa e occorre fare attenzione, finché la strada non si allarga e compare una bella ed invitante striscia di prato sulla destra, che andiamo prontamente a sfruttare con le nostre gomme da gravel. Presto lasciamo la provinciale per attraversare la Contrada Sarrocciano, su strada bianca, a poche centinaia di metri dal fiume Chienti, che ci accompagnerà praticamente fino alla fine del giro.

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Il prato a ridosso della SP485 diventa una corsia preferenziale per la gravel

Arriviamo a Trodica dove imbocchiamo Via 29 Giugno, che ci porta alla località Selve. La strada fa parte della Via delle abbazie. L’asfalto è un po dissestato, ma ottimo per la gravel. Il traffico è scarso e tutto sommato pedalare qui è decisamente piacevole.

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La via delle abbazie presso la Contrada Molinetto di Trodica di Morrovalle

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Un tronco caduto lungo la Via delle abbazie, presso Contrada Selve di Morrovalle

Attraversiamo di nuovo la ferrovia attraverso un piccolo passaggio a livello (la ferrovia è stata un’altra presenza costante in questo giro) e andiamo verso Montecosaro Scalo. Arriviamo alla Basilica della Santissima Annunziata, conosciuta anche come Santa Maria a Pié di Chienti, attraverso Via Abbadia, uno sterrato in prossimità del Parco fluviale. La Basilica è bellissima ed imponente ed invita a una sosta per ammirare il suo meraviglioso interno.

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L’abbazia di Santa Maria a Pié di Chienti, presso Montecosaro Scalo

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Lo spettacolare interno dell’abbazia di Santa Maria a Pié di Chienti

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L’abbazia di Santa Maria a Pié di Chienti vista da dietro

La trafficata Strada Provinciale 8 ci porta in prossimità del centro abitato di Casette d’Ete, dove prendiamo la ciclabile brecciata che ci accompagna verso la molto più tranquilla Strada Santa Croce. Costeggiamo adesso non il Chienti, ma il suo “fratello minore”, l’Ete Morto, di cui ho già parlato in La valle dell’Ete Morto. La strada è dissestata e sporca, con il tipico “asfalto da gravel”. Ci fanno compagnia  i vivai con i loro bei palmeti.

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I palmeti dei vivai presso Strada Santa Croce di Casette d’Ete

Affrontiamo l’ultimo tratto brecciato e arriviamo in vista dell’ultimo luogo sacro della giornata: l’Abbazia di Santa Croce al Chienti. Il vecchio monastero è di solito chiuso al pubblico, se non per un paio di giorni al mese. Ciò che ci colpisce arrivando in bicicletta è l’assoluta pace e tranquillità della zona. Siamo lontani dal traffico e dal caos, completamente immersi nella serenità della campagna. L’antico edificio sembra goderne quanto noi.

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Arriviamo all’Abbazia di Santa Croce al Chienti percorrendo la strada bianca

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La bellissima Abbazia di Santa Croce al Chienti, nel territorio di Sant’Elpidio a Mare

Ancora pochi chilometri di asfalto e torniamo a Civitanova Marche presso il punto di partenza. La vista del centro commerciale e del traffico della Statale 16 provoca la nostalgia dei bellissimi luoghi visitati oggi e la voglia di ripartire subito per una nuova avventura in bicicletta.

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