I borghi fermani e le strade bianche
I borghi fermani e il loro territorio in un itinerario cicloturistico con caratteristiche adatte alla gravel. Affronteremo, oltre alle solite strade asfaltate, ma poco trafficate, anche le tipiche strade bianche, gli sterrati di campagna e i sanpietrini dei centri storici. Il percorso è decisamente impegnativo, con veri e propri “muri” al 20% e discese che richiedono estrema attenzione. La fatica sarà grande, ma altrettanto grande sarà la soddisfazione nell’arrivare alla fine. Ci sarà comunque spesso la possibilità di deviazioni per accorciare il percorso e renderlo meno duro.
Percorso corto
Fondo stradale | asfalto, breccia, sterrato, sampietrini |
Lunghezza/length | 59,6 km |
Aumento di quota/elevation gain | 900 m |
Quota minima/min elevation | 2 m |
Quota massima/max elevation | 401 m |
Pendenza massima/max slope | 14% |
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Percorso medio
Fondo stradale | asfalto, breccia, sterrato e sampietrini |
Lunghezza/length | 81,0 km |
Aumento di quota/elevation gain | 1500 m |
Quota minima/min elevation | 2 m |
Quota massima/max elevation | 458 m |
Pendenza massima/max slope | 19% |
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Percorso lungo
Fondo stradale | asfalto, breccia, sterrato e sampietrini |
Lunghezza/length | 99,1 km |
Aumento di quota/elevation gain | 1900 m |
Quota minima/min elevation | 2 m |
Quota massima/max elevation | 458 m |
Pendenza massima/max slope | 19% |
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Percorso Hero
Fondo stradale | asfalto, breccia, sterrato e sampietrini |
Lunghezza/length | 107,0 km |
Aumento di quota/elevation gain | 2100 m |
Quota minima/min elevation | 2 m |
Quota massima/max elevation | 458 m |
Pendenza massima/max slope | 19% |
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Si parte da Porto Sant’Elpidio, naturalmente presso il B&B Pedalare con lentezza. I primi chilometri, praticamente tutti pianeggianti, si snodano sulla pista ciclabile. A Porto San Giorgio si prosegue per il lungomare, fino al casello dell’autostrada, di fronte alla Chiesa di Santa Maria a Mare, in territorio di Fermo. Si va avanti, lungo la SS16, che in questa zona è abbastanza larga da non essere pericolosa. Comunque questo sarà l’unico segmento veramente trafficato che affronteremo oggi. Al bivio per Lapedona giriamo a destra e subito prendiamo la SP255.

La SP255 è una stradina asfaltata, a volte sconnessa, molto silenziosa. Da una parte gli ulivi, dall’altra un maneggio. Il silenzio è totale. Solo gli uccellini a farci compagnia. Pedalare qui risulta molto piacevole ed è un buon riscaldamento che ci prepara per la prima fatica della giornata: la salita di Contrada Cantagallo.

La strada si fa brecciata dopo il piccolo ponte. Siamo immersi nel silenzio. Sopra incombe il borgo di Altidona, davanti sulla destra Lapedona. Procediamo tra ulivi e piante da frutto. Le pendenze non sono proibitive e raggiungono i valori massimi di 12-13% presso il tornante finale.
Arriviamo ad Altidona, presso il campo da bocce. Con una piccola deviazione possiamo dare un’occhiata al primo dei borghi fermani, poi ci gettiamo a destra per il convento abbandonato di Saltareccio. La strada è brecciata, perfetta per la gravel. Arriviamo nel bosco e i sassi lasciano il posto alle foglie secche e al fango. La strada bianca che ci conduce nuovamente all’asfalto è molto impegnativa. Quasi un chilometro con pendenza media di poco superiore al 10%, con una punta al 18%. La discesa asfaltata e una fonte sulla destra ci appaiono come una salvezza.

Una rampa asfaltata ci riporta alla strada principale, la SP2, che attraversiamo per affrontare la spettacolare e divertente discesa asfaltata di Contrada Aso, con cui scendiamo a valle, presso il fiume omonimo. Il piccolo tratto della SP85 Valdaso può essere trafficato ed è degno della massima attenzione. Comunque dopo qualche centinaio di metri svoltiamo a destra per Moresco e subito prendiamo una stradina bianca sulla destra. Inizia la spettacolare salita di Contrada Castelletta, che poi diventa Contrada Canali. Poco più di due chilometri di strada brecciata con pendenza media di poco superiore all’8% e massima di 14%. I Sibillini e il colle di Moresco fanno bella mostra di sé sullo sfondo.

Un piccolo tratto in discesa e presto ricominciamo a salire dolcemente verso Moresco. Il bellissimo centro storico, uno dei borghi fermani più belli, appare davanti a noi con dietro lo sfondo dei Sibillini. Inizia la salita, abbastanza dolce finché su strada bianca. Riprendiamo l’asfalto poco prima della bella chiesa di Santa Maria dell’Olmo e la pendenza aumenta considerevolmente, fino all’11%.

Svalichiamo presso le porte del borgo, dove possiamo tranquillamente avventurarci, percorrendo i vicoli per scoprire la caratteristica piazzetta. Nel caso in cui la stanchezza si faccia sentire, si può tranquillamente scendere a destra verso Lapedona e seguire l’ultimo tratto della nostra traccia. Questo è il Percorso corto, che alla fine totalizzerà 59,6 km e 900 metri di dislivello.



Se ci sentiamo bene proseguiamo, scendendo sotto Monterubbiano, per la Contrada Pozzetto, dove ci godiamo il panorama sulla vallata dell’Aso. Lo sterrato sulla destra in prossimità del bivio per Rubbianello, in Contrada Crocifisso, si inerpica su un colle dove una sosta per ammirare il panorama è praticamente obbligatoria. Scendiamo e attraversiamo la strada per continuare a scendere su sterrato. Una piccola ma decisa rampa ci porta al borgo di Montotto.


Ci dirigiamo quindi verso Petritoli. Attraversiamo questo meraviglioso borgo pedalando sui sanpietrini del suo centro storico, dove possiamo concederci una sosta al bar del paese.


Arrivando a Petritoli, presso la fontana dell’ospedale, possiamo optare per il Percorso Medio: manteniamo la destra in direzione Montegiberto e, al bivio per Moregnano, riprendiamo la traccia principale. In questo caso alla fine i chilometri totali saranno 81 e il dislivello accumulato 1500 metri.
Proseguendo con l’itinerario, dal centro storico di Petritoli affrontiamo una discesa e poi una leggera salita, che sarebbe più opportuno definire falsopiano, con cui arriviamo al piccolo borgo di Monte Vidon Combatte. Una foto, una sosta alla fontana e poi giù verso Collina Nuova, dove troviamo ancora un tratto pianeggiante.

Prima di Montottone ci buttiamo a destra per una stradina brecciata, con indicazione Collina Vecchia, che porta alla Fonte Magna, con il suo lavatoio, che ha conosciuto sicuramente giorni migliori, ma che ha ancora quel fascino che io trovo irresistibile. Un tempo, quando le case nelle campagne non avevano ancora l’acqua corrente, queste fonti avevano una grande importanza per la società contadina. Qui si andava a prendere l’acqua tutti i giorni, facendo chilometri a piedi, e qui si andava a lavare i panni tutti insieme, facendo conversazione. Ogni volta che trovo una di queste fonti mi fermo a contemplare con una certa tristezza l’attuale desolazione, immaginando come doveva essere affollata nel passato dei nostri nonni.



Proseguendo per Montottone, seguiremo il Percorso lungo. In questo modo non dovremo affrontare la salita di Eschito e, una volta scesi al fiume Ete Vivo, proseguire per la via diretta verso Monte Giberto. Si tratta di un’ascesa agevole, già affrontata in Borghi fermani: pedalare tra natura e storia, che ci permette di evitare la durissima salita di Bore di Fiano. Questa variante rende il giro complessivamente lungo 99,1 km, con 1900 metri di dislivello.
Volendo invece fare il giro completo e portare a termine il Percorso hero (107 km e 2100 m di dislivello), torniamo all’asfalto della SP61 e ci infiliamo in Contrada San Pietro Martire. Scendendo apprezziamo la vista di Montottone. A un certo punto la strada diventa brecciata. Questa strada bianca e larga costeggia il Fosso Rivo fino al Fiume Ete Vivo.

Da Contrada San Pietro Martire, poco prima di raggiungere l’Ete Vivo giriamo a destra e affrontiamo la salita impegnativa della Contrada Eschito. L’ultima metà dell’ascesa è asfaltata, così come la bella discesa ancora verso l’Ete Vivo.

Prendiamo la SP112 e costeggiamo l’Ete Vivo per 2,5 km. Andiamo poi ad affrontare l’impegnativa salita asfaltata di Contrada Bore di Fiano. Il primo tratto è il più duro. Diverse centinaia di metri sempre a doppia cifra, con una punta al 19%. Poi abbiamo alcuni tratti di respiro alternati a rampe severe con pendenze ben oltre il 10%. La fatica è ben ripagata dal panorama sulle colline e sui vari borghi fermani circostanti. Per chi non se la sente di affrontare questi muri, come abbiamo già detto a proposito del Percorso lungo, c’è l’alternativa molto più pedalabile della salita diretta verso Monte Giberto, che inizia subito dopo la discesa da Montottone.
Svalichiamo presso la SP66, che lasciamo subito per la variante sterrata di Contrada Madonna, che, con una rampa di circa un chilometro che raggiunge la pendenza del 18%, ci porta a Monte Giberto. Ci fermiamo alla fontana del paese e proseguiamo, con un tratto di saliscendi, verso Moregnano. Una breve visita ad uno dei più piccoli borghi fermani e poi la discesa panoramica per Torchiaro.


Si continua a scendere sull’asfalto dissestato che si insinua nel bosco. Arrivati al fosso affrontiamo la durissima salita di Contrada Mileto. Completamente su strada bianca (tranne il tratto iniziale, recentemente asfaltato), questa salita è lunga quasi due chilometri e presenta una pendenza media superiore al 10%. A questo punto della giornata, con una certa fatica accumulata nelle gambe, l’ascesa sembra veramente interminabile. Presso il GPM di Contrada Poggio finalmente la sofferenza finisce e si può tirare il fiato fino alla SP56, dove si riprende a salire verso Monterubbiano.


La salita è facile e rilassante fino alle porte del paese. Subito dopo il distributore di benzina, sulla destra c’è una stradina brecciata che si inerpica verso il borgo, segnalata da un cartello che indica il Bike Village La Cava, “regno” di Alessandro Corso e dei suoi The Black Sheep MTB. Affrontiamo due rampe terribili al 18% che possono costringerci a mettere il piede a terra, specialmente la seconda. Alla fine però vedremo che valeva la pena anche spingere la bici a piedi per quei pochi metri. Davanti a noi si stende una stradina di erba, praticamente pianeggiante, che gira intorno ai ruderi delle antiche mura e che ci conduce alla suggestiva Porta S. Andrea. Il luogo è magico ed invita ad una sosta.




Ripartiamo e, dopo una piccola rampetta, ci troviamo a pedalare sui sampietrini del centro storico, presso quello che era il Ghetto ebraico. Poi ci inoltriamo in Via dei Segreti, con un arco dove è rimasto il cartello di divieto di transito per trattori e carri militari. Arriviamo presso Porta San Basso, o Porta Vecchia e si apre la vista spettacolare sulla Valle dell’Aso.



Lasciamo Monterubbiano per scendere verso Lapedona. Non raggiungiamo questo bel borgo, anche se meriterebbe di certo un’ultima piccola deviazione, perché ci buttiamo sulla sinistra per affrontare un saliscendi che ci conduce al punto più alto di Contrada S. Elisabetta. La discesa finale è su strada bianca e a volte richiede attenzione, ma non è eccessivamente tecnica. Alcune piccole e poco impegnative rampe ci consentono di non aumentare troppo la velocità e di godere della vista del mare, che appare sempre più vicino.

Finisce la strada bianca. Il breve tratto asfaltato di Contrada San Pietro Vecchio ci riporta presso il casello autostradale di Fermo-Porto San Giorgio. Non ci resta che ripercorrere il lungomare e la pista ciclabile verso nord per tornare al punto di partenza di questo spettacolare itinerario attraverso i borghi fermani.
B&B Pedalare con lentezza
Via Legnano, 96 63821 Porto Sant’Elpidio (FM)
Coordinate: 43.24569, 13.76299
Contatti: Tel Fabio 3356561216