Borghi fermani: pedalare tra natura e storia 

I borghi fermani in un classico giro collinare tutto su asfalto, con tre salite nel complesso “pedalabili”, qualche tratto un po’ ostico nella seconda, tanto tanto panorama a disposizione. Durante il percorso ti accompagnerà la vista del mare azzurro, i campi coltivati, gli ulivi, i borghi medioevali arroccati sulle cime dei colli, le vallate verdi e l’onnipresente sfondo dei Sibillini…

Fondo stradale asfalto
Lunghezza/length 90,4 km
Aumento di quota/elevation gain 1250 m
Quota minima/min elevation 2 m
Quota massima/max elevation 401 m
Pendenza massima/max slope 9%

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Partenza fissata a Porto Sant’Elpidio, naturalmente presso il B&B Pedalare con lentezza. Ci dirigiamo verso sud e, attraverso la pista ciclabile di Lido di Fermo e il lungomare di Porto San Giorgio, arriviamo presso il casello autostradale di Fermo-Porto san Giorgio. 

Dopo un tratto di riscaldamento verso sud lungo la SS16, la cui pericolosità qui è mitigata dalla larghezza della sede stradale, si arriva a Marina di Altidona, dove inizia la prima fatica della giornata: l’ascesa verso i borghi fermani di AltidonaMoresco. I ciclisti locali chiamano questa strada lu Sciuccapanza (asciuga-pancia), nome in verità che fa sopravvalutare una salita che raramente presenta pendenze superiori al 6%. Probabilmente all’origine del termine c’è il fatto che è una buona salita per allenarsi e per sfidarsi con rapporti anche lunghi. Come molte salite presenti in questo tratto di costa marchigiana, abbiamo alcuni tornanti iniziali, con pendenza costante intorno al 6%, che ci portano a un centinaio di metri di quota, con il mare che si estende sempre di più all’orizzonte. La sensazione è bellissima, se non ti fai prendere dalla foga e pedali con tranquillità. Qualche metro intorno all’8% non deve spaventare.

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Altidona
Salendo verso Altidona

Dopo i tornanti la pendenza si fa lieve. Siamo sul crinale e il panorama è spettacolare sia a destra che a sinistra. Sulle colline attorno spiccano diversi borghi fermani: Lapedona a Nord, CampofiloneMontefiore dell’Aso (questo in provincia di Ascoli Piceno) a Sud oltre la vallata del fiume Aso. Superiamo Altidona, magari facendo una piccola deviazione per scoprire il suo bellissimo centro storico. Non ho inserito nella traccia i passaggi nei vicoli, perché voglio lasciare il piacere della scoperta individuale, visto che si tratta sempre di deviazioni di pochi metri dal percorso principale.

 

 

Altidona
Uno scorcio del borgo di Altidona

Arrivando a Moresco è difficile non rimanere affascinati dalla vista del piccolo borgo con la sua particolarissima torre eptagonale. Poco prima, sulla sinistra, la piccola chiesetta della Madonna della Salute merita una piccola sosta. Svalichiamo e prendiamo una strada secondaria che passa proprio sotto le mura di Monterubbiano, che ci permette di ammirare in discesa (attenzione al fondo a tratti sconnesso) la spettacolarità della vallata del fiume Aso con lo sfondo dei Monti Azzurri.

 

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La chiesetta della Madonna della salute
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Il borgo di Moresco
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Moresco
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La bella e caratteristica piazzetta di Moresco
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La strada presso Contrada Pozzetto, sotto Monterubbiano, con il fondo sconnesso

Si prosegue per questo crinale fino al bellissimo borgo di Petritoli, diventato oramai una location abituale per matrimoni. Negli ultimi anni sono state molte le coppie olandesi, inglesi e americane che hanno voluto sposarsi dentro le sue ben conservate mura medioevali. In omaggio ad esse ho voluto inserire un passaggio attraverso il centro storico. La bellezza del borgo farà dimenticare (spero!) il fastidio di qualche centinaio di metri di sanpietrini.

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La vista spettacolare che si apre arrivando a Petritoli
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Gli archi all'ingresso del borgo di Petritoli
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Una carrozza con una coppia di sposi entra nel centro storico di Petritoli

Continuiamo ancora e ci troviamo ad attraversare un altro centro storico, quello di Monte Vidon Combatte, per poi arrivare, dopo qualche chilometro di leggeri sali-scendi, in prossimità di Montottone, che ci appare con una vista decisamente spettacolare. Anche qui varrebbe la pena di farsi un giretto nel borgo, ma magari si può tornare dopo alla ricerca di un buon ristorante… in queste zone ne troviamo diversi.

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Il caratteristico borgo di Monte Vidon Combatte
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Il borgo di Montottone
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Chiesa di San Pietro Apostolo a Montottone

La discesa verso il fiume Ete è all’inizio tranquilla, per poi diventare impegnativa presso i tornanti finali, dopo i quali inizia la seconda salita della giornata, l’ascesa verso Monte GibertoQuesta è decisamente più impegnativa della prima, con diversi tratti in rettilineo intorno all’ 8%. La parte finale è molto bella, perché dopo un tornante a sinistra si apre una vista grandiosa su tutto l’entroterra fino ai Sibillini. Io di solito percorro queste strade in inverno e le cime innevate mi danno sempre una carica particolare.

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I Sibillini da Monte Giberto
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Monte Giberto

Presso il centro abitato si svalica e si scende verso la valle del fiume Ete Vivo. Prima di salire al borgo di Ponzano è quasi obbligatorio fermarsi a dare un’occhiata alla stupenda chiesa romanica di San Marco, che presenta all’interno affreschi considerati tra i più antichi delle Marche. Mi è capitato di trovarla aperta e di approfittare della gentilezza delle persone che erano lì per prepararla per un evento e di entrare a visitarla.

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La chiesa di San Marco di Ponzano di Fermo
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Ponzano di Fermo

La discesa verso Fermo è rilassante e divertente, con molte curve e pendenza lieve. Arriviamo a Ponte Ete, dove inizia l’ultimo sforzo della giornata, l’ascesa verso il capoluogo dei borghi fermani.

La salita è pedalabile, con pendenze che non superano l’8%. Arriviamo tranquillamente alla rotonda di San Giuliano, dove dobbiamo fare attenzione al traffico cittadino. Anche qui è possibile inoltrarsi nella moltitudine di vicoli per scoprire l’antica città, come abbiamo fatto in Città di Fermo, da Lido ai vicoli del centro storico. Occorre però tenere presente che le viuzze del centro storico presentano quasi sempre pendenze importanti. Seguendo la traccia principale, percorriamo la circonvallazione, passando per le belle Fonti di San Francesco da Paola, dove possiamo riempire la borraccia con acqua freschissima.

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La Fonte San Francesco da Paola

Attraverso un tratto di tipico sali-scendi collinare marchigiano arriviamo a Capodarco, famoso per il suo Gran Premio, gara ciclistica internazionale che si svolge ogni anno ad Agosto. La gara è intitolata a Fabio Casartelli, sfortunato corridore che qui vinse nel 1991. Uscendo dal paese, sulla sinistra, si possono osservare le scritte che lo ricordano. 

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Il ricordo di Casartelli a Capodarco

Oramai la nostra avventura in bici volge al termine. Non resta che scendere veloci a Porto San Giorgio e tornare al punto di partenza attraverso la pista ciclabile accanto al mare.

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Scendendo da Capodarco a Porto San Giorgio

B&B Pedalare con lentezza

Via Legnano, 96  63821 Porto Sant’Elpidio (FM)

Coordinate:  43.24569, 13.76299

Contatti: Tel Fabio 3356561216 

Email pedalareconlentezza@gmail.com

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