Borghi fermani: pedalare tra natura e storia
I borghi fermani in un classico giro collinare, con due salite nel complesso “pedalabili”, qualche tratto un po’ ostico nella seconda, tanto tanto panorama a disposizione. Durante il percorso ti accompagnerà la vista del mare azzurro, i campi coltivati, gli ulivi, i borghi medioevali arroccati sulle cime dei colli, le vallate verdi e l’onnipresente sfondo dei Sibillini…
Tabella riassuntiva del percorso | |
Lunghezza | 62,1 km |
Aumento di quota stimato che significa? | 950 m |
Quota minima | 2 m |
Quota massima | 401 m |
Pendenza massima | 9% |
Tabella chilometrica | tabella |
Traccia gpx tutorial | download |
Salite principali | |
Moresco versante Marina di Altidona | altimetria |
Monte Giberto versante SP61 bivio Montottone | altimetria |
Partenza all’estremità meridionale di Porto San Giorgio, praticamente all’uscita dell’autostrada A14, presso un bar che è diventato il ritrovo di decine di ciclisti ogni domenica mattina. Si può parcheggiare tranquillamente vicino al bar, oppure presso il cimitero o dietro la chiesa di S. Maria a Mare.
Dopo un tratto di riscaldamento verso sud lungo la SS16, la cui pericolosità qui è mitigata dalla larghezza della sede stradale, si arriva a Marina di Altidona, dove inizia la prima fatica della giornata: l’ascesa verso i borghi fermani di Altidona e Moresco. I ciclisti locali chiamano questa strada “lu Sciuccapanza” (asciuga-pancia), nome in verità che fa sopravvalutare una salita che raramente presenta pendenze superiori al 6%. Probabilmente all’origine del termine c’è il fatto che è una buona salita per allenarsi e per sfidarsi con rapporti anche lunghi. Come molte salite presenti in questo tratto di costa marchigiana, abbiamo alcuni tornanti iniziali, con pendenza costante intorno al 6%, che ci portano a un centinaio di metri di quota, con il mare che si estende sempre di più all’orizzonte. La sensazione è bellissima, se non ti fai prendere dalla foga e pedali con tranquillità. Qualche metro intorno all’8% non deve spaventare.
Dopo i tornanti la pendenza si fa lieve. Siamo sul crinale e il panorama è spettacolare sia a destra che a sinistra. Sulle colline attorno spiccano diversi borghi fermani: Lapedona a Nord, Campofilone e Montefiore dell’Aso (questo in provincia di Ascoli Piceno) a Sud oltre la vallata del fiume Aso. Arrivando a Moresco è difficile non rimanere affascinati dalla vista del piccolo borgo con la sua particolarissima torre eptagonale. Svalichiamo e prendiamo una strada secondaria che passa proprio sotto le mura di Monterubbiano, che ci permette di ammirare in discesa (attenzione al fondo a tratti sconnesso) la spettacolarità della vallata del fiume Aso con lo sfondo dei Monti Azzurri.
Si prosegue per questo crinale fino al bellissimo borgo di Petritoli, diventato oramai una location abituale per matrimoni. Negli ultimi anni sono state molte le coppie olandesi, inglesi e americane che hanno voluto sposarsi dentro le sue ben conservate mura medioevali. In omaggio ad esse ho voluto inserire un passaggio attraverso il centro storico. La bellezza del borgo farà dimenticare (spero!) il fastidio di qualche centinaio di metri di sanpietrini.
Continuiamo ancora e ci troviamo ad attraversare un altro centro storico, quello di Monte Vidon Combatte, per poi arrivare, dopo qualche chilometro di leggeri sali-scendi, in prossimità di Montottone, che ci appare con una vista decisamente spettacolare. Anche qui varrebbe la pena di farsi un giretto nel borgo, ma magari si può tornare dopo alla ricerca di un buon ristorante… in queste zone ne troviamo diversi.
La discesa verso il fiume Ete è all’inizio tranquilla, per poi diventare impegnativa presso i tornanti finali, dopo i quali inizia la seconda salita della giornata, l’ascesa verso Monte Giberto. Questa è decisamente più impegnativa della prima, con diversi tratti in rettilineo intorno all’ 8%. La parte finale è molto bella, perché dopo un tornante a sinistra si apre una vista grandiosa su tutto l’entroterra fino ai Sibillini. Io di solito percorro queste strade in inverno e le cime innevate mi danno sempre una carica particolare.
Presso il centro abitato si svalica e si scende verso la valle del fiume Ete Vivo. Prima di salire al borgo di Ponzano è quasi obbligatorio fermarsi a dare un’occhiata alla stupenda chiesa romanica di San Marco, che presenta all’interno affreschi considerati tra i più antichi delle Marche. Mi è capitato di trovarla aperta e di approfittare della gentilezza delle persone che erano lì per prepararla per un evento e di entrare a visitarla.
Superato Ponzano non rimane che godersi la discesa fino alla valle dell’Ete e poi pedalare lungo la SP87 fino al punto di partenza, facendo attenzione perché questa è una strada relativamente più trafficata e non molto larga. La spiaggia di Porto San Giorgio ci aspetta per concludere in maniera rilassante una bella giornata, passata pedalando per i meravigliosi borghi fermani.
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