Stima del dislivello

Il dislivello, più correttamente, l’aumento di quota, è fonte di frequenti disaccordi e discussioni tra i ciclisti. Accade spesso che alla fine di un giro ci si confronti sui dati riportati dai vari ciclocomputer e applicazioni degli smartphone per scoprire che mentre sulla distanza sono sostanzialmente tutti d’accordo, per quanto riguarda i dati altimetrici vengono dati numeri molto differenti tra loro.

Il sistema di posizionamento globale, abbreviato come gps (global positioning system) permette la localizzazione tramite un segnale radio che viene emesso da vari satelliti in orbita intorno alla Terra e che viene raccolto ed elaborato da un dispositivo specifico, il rilevatore gps. La definizione delle coordinate geografiche necessita del segnale simultaneo di almeno 4 satelliti e nel caso dei dispositivi per uso civile raggiunge una buona precisione, con un errore dell’ordine di pochi metri.

Il discorso cambia quando si parla di quota, poiché questa grandezza è molto più difficile da misurare, soprattutto perché il gps si basa su l’approssimazione che la Terra sia un ellissoide, cioè in pratica che abbia una forma regolare che corrisponda a un modello matematico preciso. In realtà la Terra ha una forma “a patata”, che viene definita geoide. La differenza tra il geoide (forma reale) e l’ellissoide di riferimento del gps può essere importante (in Italia siamo nell’ordine di diverse decine di metri). A livello locale però i dispositivi gps hanno modo di apportare correzioni che consentono di avere comunque una precisione accettabile.

Un altro problema è che perché il dispositivo capti il segnale, i satelliti devono necessariamente trovarsi al di sopra dell’orizzonte e questa non è assolutamente la condizione ottimale per misurare la quota. Il dislivello è una elaborazione derivata dalla successione delle quote rilevate, quindi più le quote saranno imprecise più il dislivello stesso sarà non attendibile.

I dispositivi gps che hanno in dotazione l’altimetro barometrico possono integrare i dati gps con la misura della pressione barometrica, che, pur variando nel corso della giornata in base alle condizioni meteo, fornisce una misura molto affidabile nel breve periodo, a patto che l’altimetro venga tarato ogni volta che ci si trovi in punti di altitudine nota.

Un dispositivo come il Garmin Etrex35 non fa altro che tarare continuamente l’altimetro barometrico con le quote note del gps. Praticamente i dati vengono combinati tra loro per dare una misura della quota del tutto accettabile per ciò che concerne l’attività sportiva in bicicletta.

Quanto il dispositivo con altimetro sia più preciso di uno con solo gps non è facile dirlo. Nella pratica ho rilevato che per uno stesso percorso di tipo collinare, con molti sali-scendi, un’applicazione dello smartphone che si basa solo sul gps mi restituisce un valore del dislivello in genere sovrastimato del 20% rispetto al valore fornitomi dal garmin con altimetro barometrico. Questa non è ovviamente una regola, ma ho notato che comunque il gps puro da’ valori più alti dell’aumento di quota rispetto al gps con altimetro.

In questo blog il dislivello indicato per i vari percorsi è stato misurato con un dispositivo con altimetro. E’ probabile che, ad esempio, per una traccia con aumento di quota di 1.000 m, l’applicazione dello smartphone indicherà 1.200 m. A mio avviso il valore più realistico sarà quello inferiore, ma, vista comunque la difficoltà oggettiva di conoscere il grado di precisione, indicherò sempre tale valore come “aumento di quota stimato”.


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