Matelica e le colline senza tempo
Matelica come punto di partenza per un itinerario su strade silenziose e a volte dimenticate, che ci porteranno a pedalare tra belle colline e borghi dove il tempo sembra essersi fermato. Le salite mai troppo impegnative, i panorami mozzafiato, l’attraversamento di luoghi turistici come Pioraco e di borghi disabitati e suggestivi come Palazzo.
Tabella riassuntiva del percorso | |
Lunghezza | 62,1 km |
Aumento di quota stimato che significa? | 1450 m |
Quota minima | 286 m |
Quota massima | 740 m |
Pendenza massima | 12% |
Tabella chilometrica | tabella |
Traccia gpx tutorial | download |
Salite principali | |
Acquosi Alto da Matelica | altimetria |
Crispiero da Castelraimondo | altimetria |
La Morca da Fiuminata | altimetria |
Partiamo dalla bellissima cittadina di Matelica, ottima base per il cicloturismo nelle zone interne del territorio marchigiano. Siamo al cospetto del Monte San Vicino, a due passi dal Parco Regionale della Gola della Rossa e i Sibillini non sono affatto lontani. Il giro di oggi però non interesserà le montagne, che pure ci faranno sempre compagnia dall’alto. Oggi affronteremo un percorso tranquillo, senza grandi salite, ma non per questo senza grandi emozioni.
Affrontiamo subito la prima salita della giornata. L’ascesa verso Acquosi. Si sale gradualmente e la vista si allarga sulla vallata dell’Esino e su Matelica. Dopo circa quattro chilometri svoltiamo a sinistra, lasciando la strada principale per dirigerci verso Acquosi Alto. Qualche tornante e le pendenze che aumentano, senza mai superare il 12%, e in un chilometro siamo allo svalico. La discesa per tornare alla strada principale è ripida e tortuosa e richiede la massima attenzione.
Scendiamo ancora, in maniera rilassante, verso il fondovalle del Potenza, che raggiungiamo in località Selvalagli. Qui prendiamo la SP361, la Strada Septempedana, per arrivare a Castelraimondo, dove affrontiamo la salita per Crispiero. L’ascesa è subito impegnativa, con diverse rampe con pendenza a doppia cifra, per poi diventare più dolce e pedalabile nella seconda metà. Il piccolo borgo di Crispiero appare quasi all’improvviso e sembra sonnecchiare senza essere disturbato dal nostro passaggio.
Inizia adesso un tratto di circa 6 chilometri di tipici sali-scendi attraverso silenziose e a volte inquietanti colline verdi. Il silenzio è una presenza costante e il girare della catena e le gomme sull’asfalto non sempre liscio sono gli unici suoni. Presso Sabbieta Alta lasciamo la SP22 per scendere sulla destra verso il piccolo borgo di Sabbieta di Sotto, che attraversiamo con rispetto mentre un cane abbaia stupito e disturbato dalla presenza di questi estranei.
La facilità della salita verso Camerino ci consente di osservare con commozione il profilo di questa bellissima cittadina, deturpata dagli eventi sismici del 2016. Oggi purtroppo ancora non è possibile attraversare il suo bellissimo centro storico, sede dell’arrivo della bellissima Granfondo Terre dei Varano fino al 2016. Svalichiamo presso il quartiere Le Mosse e affrontiamo la lunga e divertente discesa che ci porterà in località Torre del Parco, dove riprendiamo la Strada Septempedana in direzione monti.
Come in I Varano. Camerino e l’altopiano di Montelago , ci inoltriamo nella stretta valle, che diventa poi una vera e propria gola tra due possenti pareti di roccia, per arrivare al meraviglioso borgo di Pioraco, dove una sosta è d’obbligo, per rifornirsi al bar, riempire la borraccia e fare una foto alla vallata che qui sembra acquistare sembianze elvetiche, tanto da essere conosciuta come la “Svizzera delle Marche”.
Proseguiamo per Fiuminata, dove, presso una fontana con abbeveratoio sulla sinistra, inizia l’ultima fatica della giornata. L’ascesa al valico della Morca. Quattro chilometri con pendenza media prossima al 7% ci portano al punto più alto del percorso che ci riporterà a Matelica. Il primo chilometro è molto agevole, poi avremo pendenze quasi sempre oltre il 7%, con frequenti rampe a doppia cifra. Come sempre in questo itinerario siamo colpiti dal silenzio e dalla sensazione di essere fuori dal mondo. Davanti a noi solo la strada e la boscaglia sulle colline disabitate. Senza troppe difficoltà raggiungiamo i 740 metri del valico e ci prepariamo alla discesa verso Esanatoglia e Matelica.
La discesa appare subito pericolosa a causa del manto stradale a volte dissestato. Obbligatorio fare attenzione e non prendere eccessiva velocità. Dopo un paio di chilometri giungiamo in vista di un piccolo borgo sulla sinistra che ci invita a fermarci e a fare una piccola deviazione per osservarlo da vicino. Il castello domina la frazione di Palazzo, oggi disabitata, ma forse anche per questo molto suggestiva ed emozionante per chi ci arriva pedalando.
Continuiamo la discesa fino alle porte di Esanatoglia, dove prendiamo la SP71 per rientrare agevolmente e in defaticamento a Matelica, con il Monte San Vicino che ci osserva dall’alto, aspettandoci e sfidandoci per la prossima pedalata.
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bello, conosco il giro e ne confermo la bellezza. quando scendo da Camerino verso Torre del Parco preferisco passare per Mergnano e Mecciano, per questa strada il traffico è quasi inesistente. Da Torre del Parco procedendo verso Pioraco , merita la visita Il Castello di Lanciano. Quando arrivi a Pioraco, una interessante variante-forse più breve ma altrettanto bella- ti porta a visitare le falesia di Pioraco (luogo di arrampicata) e da lì parte una salita spaccagambe con asfalto abbastanza dissestato che ti porta a Costa, Castel Sant’ Angelo e quindi Castel Santa Maria……poi puoi proseguire in quella valle appartata e splendida alle falde del versante orientale del Monte Gemmo fino a Matelica. A chi non conosce questa valle, ne consiglio vivamente la visita, e magari con sosta ad alcuna aziende vinicole che la impreziosiscono prima che i lavori della nuova strada ne deturpino la bellezza . Buona strada- Graziano
Appena possible andrò a percorrere la variante di Pioraco di cui parli. In realtà avevo preso in considerazione Mergnano, poi non l’ho messa per via del fondo stradale non molto buono. Comunque grazie per il tuo contributo e buone pedalate!
ci sono passato tre giorni fa sulla strada di cui parla Graziano Ronchi. davvero zone appartate, davvero scoscese
Immagino bellissime. Michele un giorno magari ci andiamo insieme!