La Val Menocchia. Il luogo che non ti aspetti…
La piccola valle del Torrente Menocchia, le verdi colline tondeggianti, gli immancabili borghi che sembrano fuori dal tempo. Tutto questo racchiuso in un giro che parte da Cupra Marittima, bellissima località turistica della costa adriatica.
Tabella riassuntiva del percorso | |
Lunghezza | 67,1 km |
Aumento di quota stimato che significa? | 1.000 m |
Quota minima | 2 m |
Quota massima | 532 m |
Pendenza massima | 14% |
Tabella chilometrica | tabella |
Traccia gpx tutorial | download |
Salite principali | |
Cossignano versante Val Menocchia | altimetria |
Montedinove versante Val Tesino | altimetria |
La valle del Torrente Menocchia, che sfocia nel Mare Adriatico in prossimità di Cupra Marittima, bella località turistica chiamata “Perla dell’Adriatico”, si fregia di bellissimi e caratteristici borghi: Massignano, Montefiore dell’Aso, Carassai, Montalto delle Marche, Montedinove, Cossignano e Ripatransone. Tranne quest’ultimo, che raggiungeremo con un altro percorso, tutti questi centri saranno interessati da un bel giro che avrà inizio e fine a Cupra, presso il parcheggio degli impianti sportivi vicino la Statale 16. Ricordo che la prima volta che mi sono inoltrato in questa valle sono rimasto sorpreso dalla sua tranquillità e dalla bellezza senza tempo dei suoi borghi. Immagino che per i turisti che frequentano la spiaggia di Cupra un giro come questo potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa.
Lasciamo subito la Statale per inoltrarci nella valle, seguendo la Strada Provinciale 91 Val Menocchia. Di tutte le strade di fondovalle questa è l’unica che faccio volentieri, perché nel complesso risulta abbastanza “silenziosa”, data la quasi assenza di traffico. La valle risulta più stretta rispetto alle sorelle vicine come la Val d’Aso e appare molto verde, con i suoi numerosi vivai. Il fondo stradale a volte non è dei migliori, ma l’assenza di traffico rende possibile spostarsi dalla destra per evitare le buche. Man mano che ci si avvicina alla zona artigianale Val Menocchia la valle diventa più stretta. La strada corre al fianco del torrente e gli alberi la coprono del tutto, rendendola ampiamente ombreggiata. Il silenzio è turbato solo dalla catena della trasmissione e dagli uccellini.
Subito dopo il bivio per la Contrada Cese inizia la prima fatica della giornata. La salita per Cossignano, presso la Contrada Tre Camini. Sono 3 km di salita con pendenza media vicina al 7% e massima 10%. Ciò che caratterizza questa salita sono i tornanti e il fatto che, essendo tutta scoperta, risulta molto panoramica, con vista sulle colline circostanti e sul borgo di Cossignano che ci appare davanti sulla sinistra.
Dopo aver svalicato sulla Strada Provinciale 23, proseguiamo a destra lungo il crinale per Montalto delle Marche, che presto si scopre davanti a noi. Poco prima di arrivare a Montalto però ci tuffiamo a sinistra verso il piccolo Patrignone, dove possiamo anche entrare un attimo per prendere l’acqua alla fontana (affrontando la salita di Cossignano in Estate sicuramente avremo bevuto molto), per poi proseguire la discesa fino alla Valtesino. Percorrendo quest’altro fondovalle non si può fare a meno di osservare il Monte Ascensione, che si staglia davanti sulla sinistra.
Arriviamo così alla seconda salita di oggi: Montedinove. Anche qui salita scoperta e bei tornanti, col cocuzzolo del bellissimo borgo che incombe su di noi, non facendo presagire nulla di buono. Alla fine avremo una pendenza media di 5,4% su una distanza di poco meno di 4 km. Attenzione però a non sottovalutarla, poiché inizialmente presenta tratti vicini al 10%, con una punta del 14%. Dopo aver superato Montedinove si arriva con un tratto praticamente pianeggiante su crinale a Montalto delle Marche.
La discesa verso Carassai è piacevole, basta stare attenti alla curva secca a destra con fondo un po’ dissestato che ho segnalato. Il panorama sulle due valli, siamo sul crinale tra la Val Menocchia e la Val d’Aso, è veramente rilassante e lo sguardo si perde all’orizzonte. Si prosegue tranquillamente, affrontando le due uniche asperità di Carassai e Montefiore. In particolare, subito prima di affrontare quest’ultima, possiamo osservare sulla sinistra dei Calanchi, tipica forma di erosione delle colline marchigiane.
Dopo aver superato Montefiore dell’Aso inizia una lunga discesa tranquilla, con pendenze dolci e curve rotonde, che porterà a Massignano e poi, con la vista del mare che si apre sempre di più, fino al punto di partenza.
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