Il Montegallo: boschi e borghi all’ombra del Vettore

 In Itinerari corti

Il Montegallo in un itinerario cicloturistico che attraversa praticamente tutto il suo splendido territorio. Delle 23 frazioni disseminate nell’area del comune ne toccheremo infatti ben 15. Il percorso risulta inferiore ai 70 chilometri, con aumento di quota di circa 1500 metri, ma è decisamente impegnativo, per le pendenze raggiunte lungo alcune terribili rampe. Alla fine la fatica sarà sicuramente ripagata dal paesaggio sempre diverso e sempre meraviglioso…

 

Tabella riassuntiva del percorso
Lunghezza 68,3 km
Aumento di quota stimato    che significa? 1500 m
Quota minima 319 m
Quota massima 1047 m
Pendenza massima 14%
Tabella chilometrica  tabella
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Salite principali  
Croce di Casale da Roccafluvione  altimetria
Abetito  altimetria
Santa Maria in Lapide  altimetria
Astorara  altimetria

 

profilo-altimetrico-montegallo

 

Partenza da Roccafluvione, a pochi chilometri dalla Strada Salaria. Dal cimitero percorriamo un tratto di quasi 3 chilometri in leggera salita, ideale per il riscaldamento e affrontiamo subito la prima fatica della giornata: l’ascesa al valico di Croce di Casale. La caratteristica principale di questo tratto di strada è la pressoché totale assenza di auto, visto che il traffico ormai risulta dirottato sulla variante realizzata nel 2007, tanto che potrebbe quasi essere considerata una vera e propria ciclovia. La salita è sempre piacevole e pedalabile. La pendenza si mantiene abbastanza costantemente intorno al 5 o 6%, con qualche punta al 7%. La pendenza massima al 9% la troviamo subito dopo l’inizio della salita. La strada si snoda con belle curve e tornanti in mezzo al bosco, in modo da risultare per lo più ombreggiata. A causa della presenza degli alberi il panorama non è eccezionale, ma ogni tanto spuntano i Sibillini, con il profilo inconfondibile del Vettore e della Sibilla. Subito dopo Casale la vista si scopre da entrambi i lati e fa la sua comparsa il Monte Ascensione sulla destra. La strada spiana e si arriva dolcemente fino al valico.

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Dal Valico inizia un bellissimo tratto molto panoramico, con la vista che si apre da tutte le parti. Si ha così la possibilità di ammirare la valle del Fluvione, che è praticamente il nostro obiettivo di oggi, sulla sinistra, mentre sulla destra avremo la valle dell’Aso, con il Vettore e la Sibilla sempre a fare da sfondo. Fino al centro abitato di Polverina abbiamo un tratto misto, con il classico andamento “mangia e bevi”. Successivamente si va sempre in salita fino al Passo Pescolle. Questa ascesa non è molto impegnativa, se si escludono le brevi ma decise rampe di Propezzano. E proprio Propezzano, centro fortemente colpito dal terremoto del 2016, rappresenta la prima frazione di Montegallo che incontriamo oggi.

montegallo Chiesa della Madonna delle Grazie Propezzano

Chiesa della Madonna delle Grazie a Propezzano

Il Montegallo con lo sfondo del Vettore

Il Montegallo con lo sfondo del Vettore

montegallo passo pescolle

Legna presso il Passo Pescolle

Seguire un itinerario attraverso il Montegallo oggi purtroppo significa osservare, oltre ai paesaggi caratteristici della natura selvaggia dei Sibillini, anche gli effetti della distruzione provocata dagli eventi sismici della seconda metà del 2016, che qui sono stati sicuramente importanti. Fino al 24 Agosto 2016 le varie frazioni costituivano un tranquillo luogo di villeggiatura per moltissime persone che qui hanno le loro origini e che qui tornavano ogni estate per fuggire alla stressante vita cittadina, soprattutto romana. Con il terremoto tutto è cambiato e oggi, pedalando da queste parti, negli stessi giorni di Luglio e Agosto un anno dopo, vediamo borghi mezzi distrutti e abbandonati, dove solo le fontane continuano a vivere, con la loro acqua freschissima che non ha mai smesso di scorrere impetuosa e noncurante degli eventi. Ho già affrontato l’argomento della distruzione in Terremoto. Montegallo quattro mesi dopo. Impressioni di fine Inverno. Qui voglio semplicemente proporre un bel giro da fare in bicicletta attraverso luoghi rimasti comunque belli e caratteristici.

La discesa verso il fondo valle del Fluvione è divertente e tranquilla, ma occorre fare attenzione al fondo stradale, che a volte presenta un po’ di brecciolino insidioso. Particolare attenzione va rivolta presso la frazione di Piano, dove ci si butta dentro un tratto sempre ombreggiato e scuro, nel bosco, e con la strada a volte dissestata. Scendiamo pedalando lungo la valle, attraversando Bisignano e arriviamo alle porte di Uscerno, dove prendiamo a destra per affrontare la salita che porta alla frazione di Abetito.

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La strada frana presso il bivio per Piano di Montegallo

La salita è bella, con diversi tornanti e rampe impegnative ma non impossibili. La pendenza massima raggiunta è del 12%, poco prima di arrivare al centro abitato. La prima parte è caratterizzata da tratti ombreggiati e freschi. Poi la vista si apre sulla vallata del Fluvione e sui Sibillini. Molto suggestivi appaiono i piccoli borghi di CollicelloCorbara dal primo tornante, con lo sfondo del Vettore. Una volta arrivati presso le prime case di Abetito, la strada spiana decisamente e ci troviamo a percorrere una sorta di sali-scendi fino alla meravigliosa e rinfrescante Fonte del Medico (che ho inserito in Le sette migliori fontanelle dei Sibillini…), dopo la quale si svalica ed inizia la discesa per Forca, pericolosa ed impegnativa a causa del fondo dissestato.altimetria-salita-abetito-sp89

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I borghi di Collicello e Corbara dalla strada per Abetito

Fontana presso Abetito montegallo

Fontana presso Abetito

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Fonte del Medico

Non ci si può riposare. Finisce la discesa e subito è tempo di affrontare la principale fatica della giornata, l’ascesa a Balzo da Santa Maria in Lapide. La prima rampa raggiunge subito il 12%. Poi la strada spiana un po’. Il panorama è gia fantastico. Siamo immersi nella natura selvaggia del Montegallo, con boschi, prati verdi, affioramenti rocciosi e cielo azzurro che si fondono in uno scenario spettacolare. Un piccolo pezzo di strada dissestata ci richiama all’attenzione e presto arriviamo al tratto più duro. Circa 750 metri con pendenza costantemente a doppia cifra. La massima è 14%. All’improvviso, dietro una curva a sinistra, la strada spiana e ci ritroviamo presso il borgo di Balzo, il capoluogo del Montegallo. Qui ci può fermare per una sosta al bar, che ha recentemente riaperto in un piccolo modulo dopo il terremoto, oppure per fare una foto al Monte Vettore dalla famosa terrazza.

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Inizia la salita di Santa Maria in Lapide (la Chiesa sulla destra)

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montegallo Strada dissestata presso Santa Maria in Lapide

Tratto di strada dissestata presso Santa Maria in Lapide

Il Vettore dalla terrazza di Balzo di Montegallo

Il Vettore dalla terrazza di Balzo di Montegallo

Si riparte per una strada recentemente riaperta dopo le valanghe dell’inverno passato, che ci porterà proprio sotto il Vettore, presso i borghi caratteristici della zona, fino all’estate 2016 luoghi di vacanza e spensieratezza, oggi purtroppo veri e propri paesi fantasma. Raggiungiamo Collefratte, poi Colleluce. L’andamento altimetrico è molto irregolare, con tratti pianeggianti alternati a rampe decise, al 10%.  La salita verso Astorara rappresenta praticamente l’ultima fatica della giornata.

Balzo di Montegallo

Balzo di Montegallo dalla strada per Astorara

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Anche in questo caso si tratta di una salita corta, meno di due chilometri, ma con rampe veramente impegnative. La pendenza massima raggiunta è del 14%, ma i tratti a doppia cifra non sono pochi. Il borgo di Astorara colpisce per la sua bellezza e il suo silenzio, rotto solo dallo scorrere dell’acqua della fonte al centro del paese. Il punto di svalico è però più avanti, presso il bivio con il famoso Sentiero dei Mietitori, a più di 1000 metri di quota. Il panorama qui è bellissimo. Il Vettore è tanto vicino da poterlo toccare. Qui anche in piena estate la temperatura non è mai eccessiva e l’autunno richiede abbigliamento adeguato.

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Il borgo di Astorara

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Bivio Sentiero dei Mietitori

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Scendendo verso Colle ci lasciamo dietro il Vettore

Si scollina e si inizia a scendere. Presto ci imbattiamo nel borgo di Colle, dove il silenzio e l’assenza di persone sono un pugno nello stomaco, in maniera più tragica che altrove. La discesa continua, attraversando anche tratti sconnessi e pericolosi, arrivando alle caratteristiche pareti di roccia di Interprète. Una volta durante l’estate presso questi strettissimi tornanti si potevano sentire continuamente i clacson delle auto. Oggi il silenzio è totale.

Si scende verso Colle

Si scende verso Colle

Colle di Montegallo

Colle di Montegallo, sullo sfondo il Vettore

Fonte Colle di Montegallo

La fonte di Colle di Montegallo, la sua acqua è sempre freschissima

La discesa presso Interprete

La discesa presso Interprete

Scendiamo fino alla strada principale, presso Castro, anch’esso duramente colpito dalla distruzione, per poi risalire ancora verso Balzo. Arrivati al bivio per Roccafluvione giriamo a sinistra ed iniziamo una lunga discesa lungo un tratto di strada che abbiamo già affrontato oggi, che ci porta al borgo di Uscerno. Successivamente si continua a scendere, pedalando, fino al punto di partenza.

 

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Showing 2 comments
  • francesca
    Rispondi

    Complimenti fatti con il cuore un Blog veramente veramente bello fatto con passione passione passione.Il cicloturismo fatto cosìm è meraviglioso ..la bicicletta è passione immensa,i borghi le campagne sono la nostra storia più grande..e raccontarla così..è unica…davvero..complimenti Francesca Carollo da Napoli

    • Fabio Marziali
      Rispondi

      Ti ringrazio. I tuoi complimenti sono ossigeno puro!

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