Terre del Verdicchio: la scalata del Monte San Vicino

 In Itinerari lunghi

Giro abbastanza impegnativo, con un dislivello di tutto rispetto. Affronteremo la mitica ascesa del Monte San Vicino da Matelica e il ritorno da San Severino Marche passando per i colli di  Serrapetrona e Torre Beregna.  In diverse occasioni troveremo rampe con pendenze del 15% e saranno veramente pochi i tratti di respiro, ma la bellezza dei luoghi attraversati farà dimenticare la fatica…

 

Tabella riassuntiva del percorso
Lunghezza 94,7 km
Aumento di quota stimato    che significa? 2200 m
Quota minima 232 m
Quota massima 1213 m
Pendenza massima 15%
Tabella chilometrica  tabella
Traccia gpx     tutorial download
Salite principali  
Monte San Vicino versante Matelica  altimetria
Serrapetrona versante San Severino Marche  altimetria
Torre Beregna versante Serrapetrona  altimetria

profilo altimetrico monte san vicino

 

 

Si parte dal parcheggio alle porte di Castelraimondo, presso la rotonda di Torre del Parco, incrocio “strategico”, obbligatorio anche per avventurarsi verso Pioraco, come faremo in altra occasione. Il tempo per scaldarsi è davvero poco prima di affrontare la prima salita, quella verso Gagliole, per cui è meglio non strafare subito e risparmiarsi un po’. In realtà la prima ascesa della giornata, con GPM Collaiello, è già degna di rispetto, con rampe al 10%, ma la vista del piccolo e meraviglioso borgo di Gagliole ripagherà ampiamente la fatica.

gagliole matelica castelraimondo

Il piccolo borgo di Gagliole

Si prosegue con una ripida discesa e una altrettanto ripida salita per Acquosi. La rampa che porta a questo piccolissimo borgo presenta pendenza vicina al 15% ed è indicata da un segnale che mette un po’ paura. Si supera il centro abitato con una fonte sulla destra e si arriva allo svalico, dove la vista si apre a tutta la vallata sottostante e si inizia a scendere. La strada è diritta e con pendenza dolce. E’ davvero difficile rimanere concentrati con un panorama del genere. Arrivando a Matelica, poco prima del cimitero, sulla destra c’è una fonte d’acqua; questa è praticamente l’ultima possibilità di rifornimento prima di affrontare il Monte San Vicino, quindi è meglio fermarsi un attimo se non abbiamo riempito la borraccia ad Acquosi.

matelica

Si plana in discesa su Matelica

Dalla SP 256 giriamo a destra e affrontiamo la principale fatica di oggi: la scalata del Monte San Vicino. I primi 3,5 km sono abbastanza dolci, con solo una piccola rampa al 10%. Questo ci consente di ammirare i murales caratteristici di Braccano, ultimo centro abitato presente prima del GPM. Subito dopo si inizia a fare sul serio e la pendenza si manterrà su valori da “salita vera” quasi fino alla cima. La strada si inerpica con bei tornanti su per il versante della montagna, gli alberi non sono molti e questo fa si che il panorama si apra sempre di più. All’orizzonte si distinguono chiaramente gli altri “paradisi” del Monte Cucco e del Monte Catria. Il fondo stradale è ottimo e nel silenzio totale non è raro avvistare cavalli e mucche che pascolano tranquilli presso i prati verdi.

braccano murales lupo

Un bellissimo lupo ci accoglie entrando a Braccano

monte san vicino matelica

La strada per Monte San Vicino da Matelica

altimetria salita monte san vicino

La strada sale sempre di più, siamo al 13% e appare una scritta sull’asfalto: “dai che spiana”. Qualcosa mi dice di non crederci. Infatti il peggio deve ancora venire. Un tratto di circa un chilometro con pendenza sempre a doppia cifra e punta al 15%. Arriviamo al bivio per Elcito e resistiamo alla tentazione di girare a destra per andare a visitare il bellissimo borgo; sarà per un’altra volta, oggi c’è il San Vicino e il valico non è lontano. Ci si arriva quasi senza accorgersene, la strada spiana gradualmente e percorriamo un bel tratto pianeggiante tra i prati verdi, per poi dirigerci in discesa verso Pian dell’Elmo. La discesa, che prosegue fino a Frontale, non sarà affatto riposante, visto che il fondo stradale è per lo più dissestato.

Monte San Vicino

Il Monte San Vicino dal versante di Frontale

Dopo il cimitero di Frontale inizia un tratto di sali-scendi, con la strada che serpeggia tra colline verdi con piccoli centri abitati caratteristici di questo territorio. Isola, Castel San Pietro, Corsciano, Marciano, Cesolo sono i nomi delle località attraversate nell’avvicinamento a San Severino Marche. Qui percorriamo qualche strada urbana, facendo attenzione al traffico, prendiamo l’acqua presso la fontana della stazione e ripartiamo alla volta di Serrapetrona.

serrapetrona

Serrapetrona

A questo caratteristico borgo arriviamo percorrendo un strada molto panoramica e piacevole, che si snoda tra i versanti ricoperti dai boschi. Serrapetrona ci appare all’improvviso, sopra di noi e per raggiungerla dobbiamo affrontare rampe al 14%. La fonte sulla sinistra è un invito troppo forte per resistere e la sosta diventa obbligatoria. Ne possiamo approfittare per una foto. In realtà lo scollinamento è piu avanti e le rampe difficili non sono affatto finite.

altimetria salita serrapetrona da colleluce

Si svalica e dopo una discesa si sale a Castel San Venanzio, dove l’impressione è quella di essere fuori dal tempo. Impossibile non fermarsi un attimo a godere del silenzio di questo particolare angolo di mondo!

castel san venanzio

Il borgo di Castel San Venanzio

castel san venanzio

Castel San Venanzio: lo scollinamento in paese

Ancora non è tempo di riposarsi. Dopo una breve discesa inizia l’ultima fatica degna di nota: la salita di Torre Beregna. Si sale per quasi 5 chilometri lungo una strada bella e panoramica, con la fatica della prima parte accumulata nelle gambe. In autunno i colori sono meravigliosi, con la presenza di tutte le tonalità del rosso e del giallo. Si svalica presso l’osservatorio astronomico di Villa d’Aria. Il panorama è ancora una volta grandioso. Camerino è lì in basso davanti a noi che ci aspetta.

altimetria salita torre beregna

salita da serrapetrona per torre beregna

Salita verso Torre Beregna in Autunno

torre beregna tra camerino e serrapetrona

Valico di Torre Beregna, scendendo appare Camerino

torre beregna camerino

Panorama presso il valico di Torre Beregna

Si scende tranquillamente. Si superano le piccole asperità di Torrone, dove sulla sinistra c’è una fonte d’acqua con lavatoio restaurato, e di Camerino. Poi ancora discesa tranquilla con curvoni larghi verso Castelraimondo. Gli ultimi chilometri sono pianeggianti e ideali per il defaticamento. Ci si ritrova senza ulteriori sforzi al punto di partenza, dove se abbiamo fatto bene i conti, ci aspetterà il “recupero” con il famoso panino con la braciola di maiale, che oggi sarà più che meritato.

 

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