Val di Tenna, tra colli panoramici e borghi antichi
Cicloturismo sulle strade silenziose dei colli intorno al medio corso del Fiume Tenna. Un itinerario sempre molto panoramico, con la vista che spazia dai Sibillini al mare, che ci permetterà di raggiungere bellissimi borghi come Falerone, Penna San Giovanni, Monte San Martino, Amandola, Smerillo, Montefalcone e Santa Vittoria. Naturalmente ci sarà poca pianura, con salite impegnative ma non troppo, sicuramente spettacolari.
Tabella riassuntiva del percorso | |
Lunghezza | 80,3 km |
Aumento di quota stimato che significa? | 1800 m |
Quota minima | 199 m |
Quota massima | 793 m |
Pendenza massima | 12% |
Tabella chilometrica | tabella |
Traccia gpx tutorial | download |
Salite principali | |
Penna San Giovanni da Contrada Saline | altimetria |
Monte San Martino da T. Tennacola | altimetria |
Smerillo da Val Tenna | altimetria |
Si parte da Servigliano (Servijà), borgo situato sul fondo della valle del Tenna. L’attuale centro storico fu costruito nel Settecento da Papa Clemente XIV in seguito alla distruzione del vecchio castello per una frana. Castel Clementino, come Servigliano si chiamò per un centinaio di anni, divenne uno dei borghi più caratteristici del fermano, grazie alla sua pianta quadrangolare, che richiamava il concetto di Città ideale.
Ci scaldiamo un po’ pedalando verso Piane di Falerone, dove, facendo attenzione, prendiamo a sinistra per iniziare l’ascesa verso il primo colle della giornata. La salita verso Falerone è facile, tanto che, presa in modo tranquillo, può essere considerata una sorta di riscaldamento. A metà strada incontriamo i caratteristici Torrioni dell’ex Tiro a Segno, presso la Contrada San Paolino, con la chiesa che fa bella mostra di sé in mezzo ai prati verdi sulla sinistra.
A Falerone (Falleró) la salita finisce. Inizia un bel tratto di sali-scendi su un crinale veramente panoramico. Presso Madonna delle Grazie la vista si apre sui Sibillini e la valle del Tenna. Osserviamo tutti i colli che affronteremo oggi: Penna San Giovanni, Monte San Martino, Smerillo e Santa Vittoria in Matenano. Sullo sfondo spunta anche il Gran Sasso. A destra lo spettacolo delle colline fino al Conero.

Dalla Strada Faleriense a Monte osserviamo i colli di Penna San Giovanni, Monte San Martino, Smerillo e Santa Vittoria, sullo sfondo i Sibillini
Una piccola salita ci conduce a Contrada Colline, poi si comincia a scendere. Poco prima di arrivare a Sant’Angelo in Pontano prendiamo a sinistra per buttarci nella bella discesa di Contrada Saline, durante la quale incontriamo la Chiesa di S. Lucia di Salino, sulla destra. Arriviamo in fondo dove troviamo il bellissimo Parco delle Saline e dove inizia la nostra prima vera fatica della giornata: l’ascesa verso Penna San Giovanni. Ci accoglie un cartello che definire “terrorista” è dir poco. Il 25% di pendenza annunciato poco prima del tornante è assolutamente esagerato, visto che la pendenza rilevata è del 12%.

Il cartello “terrorista” posto all’inizio della salita delle Saline, verso Penna San Giovanni. La pendenza è del tutto esagerata.
La salita è comunque bella ed impegnativa, ma non impossibile. Il tratto iniziale è il più duro, quasi tre chilometri con pendenza media vicina all’8%. Poi, dopo il bivio per Gualdo, la strada spiana e con una pendenza molto dolce intorno al 5-6% arriviamo al borgo di Penna San Giovanni. La fontana è sulla sinistra, presso Porta Marina, mentre sulla destra c’è un belvedere sulla vallata del Tenna e i Sibillini.
La discesa verso il Torrente Tennacola è rapida e tecnica. Potrebbe essere molto più divertente se il fondo stradale fosse migliore. Facendo attenzione arriviamo al fondo valle, dove il verde dei campi coltivati è interrotto dal giallo dei fiori appena sbocciati (siamo in Primavera).

La vista dei campi e di Penna San Giovanni presso il Torrente Tennacola, dove inizia l’ascesa a Monte San Martino
La salita verso Monte San Martino è bella, piacevole, non eccessivamente impegnativa. La strada si snoda tra prati verdi e margherite gialle, completamente scoperta ed esposta al sole. In estate fa molto caldo qui e l’idratazione diventa fondamentale. Un paio di rampe intorno al 10% ci conducono ai sampietrini del centro storico di Monte San Martino, dove ci fermiamo a riempire la borraccia alla caratteristica fontana, posta su una terrazza sulla Valle del Tenna.
Si scende verso Ovest. La vista sui Sibillini e sulla valle del Tenna è spettacolare. Sulla sinistra incontriamo la bella Chiesa della Madonna delle Grazie. Ci lasciamo il colle di Monte San Martino alle spalle per affrontare una decina di chilometri di crinale, caratterizzato dai tipici sali-scendi marchigiani. Il panorama è meraviglioso e la vista mozzafiato sulle montagne e sul sottostante Lago di San Ruffino ci fa compagnia lungo un tratto che altrimenti potrebbe risultare noioso.
Al Passo Rustici iniziamo a scendere verso Amandola. Attraversiamo la caratteristica Porta San Giacomo e scendiamo ancora verso il fiume Tenna. Presso la fine dei 6 chilometri di strada di fondo valle ci imbattiamo nella bellissima Abbazia di San Ruffino, sulla destra, che merita sicuramente una piccola sosta, anche per riempire la borraccia alla fontana.
In località Val di Tenna giriamo a destra per affrontare la principale salita di questo giro: l’ascesa a Smerillo. Lunghezza 7,6 km, pendenza media 5,9%, con diverse rampe intorno all’11%. Questi sono solo dati tecnici, che non dicono niente dell’aspetto principale di questa salita: la vista.
Durante il primo segmento abbiamo un andamento piuttosto irregolare, con piccole rampe al 10% che si alternano a tratti quasi pianeggianti. Incontriamo diversi piccoli borghi: San Martino al Faggio, Castorano e Ceresola. Presso Ceresola prendiamo a sinistra e la salita diventa piu impegnativa. Inizia il secondo segmento, quello più spettacolare. Tanti tornanti in mezzo ai prati, con la vista sui Sibillini sempre presente. Io lo chiamo il piccolo Pordoi. La strada è un nastro grigio in mezzo ai campi verdi. Si Sale in maniera costante, rapiti dai classici colori rilassanti ed appaganti: il verde dei prati, l’azzurro del cielo e il bianco delle nuvole.
Arriviamo allo svalico, presso il cimitero. Il piccolo borgo di Smerillo (Smerillu) si trova qualche centinaio di metri a sinistra. Sicuramente vale la pena prendersi un po’ di tempo per visitarlo, così come merita una visita anche Montefalcone Appennino, che incontriamo scendendo.
La discesa prosegue, sempre molto panoramica. Il fondo stradale non perfetto richiede la massima attenzione, per cui non possiamo permettere al panorama di distrarci troppo. Una piccola salita ci porta all’ultimo colle della giornata, quello di Santa Vittoria in Matenano. Il borgo domina le due vallate dell’Aso e del Tenna e ci accoglie con la sua Torre dell’Abate Odorisio.
Da qui in poi c’è solo una lunga e riposante discesa, che ci porta prima al borgo di Curetta, per proseguire tranquillamente fino al punto di partenza.
Se ti è piaciuto questo articolo ti chiedo di condividerlo con i tuoi amici tramite i pulsanti social presenti qui sotto. In questo modo darai il tuo contributo alla crescita di questo blog. Grazie.