La valle del Tenna e la salita di San Procolo

 In Itinerari lunghi

Giro collinare panoramico, caratterizzato dai classici “sali-scendi” tipici dei crinali fermani che delimitano la bella valle del Fiume Tenna. Salite nel complesso pedalabili e piacevoli, con qualche rampetta che può far male se non ci si sa gestire, visto che i chilometri alla fine risulteranno più di 90. In mezzo a tutto ciò spicca la salita di San Procolo, meno conosciuta di altre, ma che saprà farsi ricordare molto bene…

Tabella riassuntiva del percorso
Lunghezza 92,3 km
Aumento di quota stimato    che significa? 1450 m
Quota minima 2 m
Quota massima 401 m
Pendenza massima 14%
Tabella chilometrica  tabella
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Salite principali  
San Procolo versante Ete Vivo  altimetria salita

 

profilo altimetrico val tenna

La partenza è fissata sul lungomare sud di Porto San Giorgio, in prossimità del porto e di facili parcheggi. I primi chilometri, praticamente tutti pianeggianti, si snodano per il lungomare dei centri turistici di Porto San Giorgio e Lido di Fermo, per poi interessare prima la zona industriale, poi la campagna coltivata di Porto Sant’Elpidio. Ci si può quindi riscaldare bene arrivando senza sforzi particolari fino al borgo di Sant’Elpidio a Mare, reso famoso dalla Contesa del Secchio e dalla rievocazione della Città Medioevale, che si tiene tutti gli anni in Estate. La salita è molto dolce, ma la sensazione di innalzarsi allargando la vista sul mare e sulla vallata del Tenna è bellissima.

Da Sant’Elpidio a Mare inizia un tratto misto di discese e brevi salite che porta prima a Monte Urano e poi alle porte di Torre San Patrizio. Fare molta attenzione all’attraversamento della SP219 “Mezzina”, che le auto percorrono a velocità sostenuta. Avvicinandosi a Torre San Patrizio non si può fare a meno di guardare a destra il panorama che si apre sulla vallata dell’Ete Morto (chiamato così perché sfocia non al mare, come l’Ete Vivo più a sud, ma nel Chienti). È divertente cercare di riconoscere tutti i centri storici appollaiati sulle colline che si estendono all’infinito senza soluzioni di continuità: Montegranaro, Monte San Giusto, Torre San Patrizio…

rapagnano, borgo della valle del tenna

Il borgo di Rapagnano con la catena dei Sibillini sullo sfondo

Si gira a sinistra, per rimanere in vista della valle del Tenna, per Rapagnano, dove incontriamo la prima fatica della giornata, una breve salita di circa 800 metri all’8% di pendenza, che ci porta al paese. Si svalica e ancora un tratto di “sali-scendi” fin quasi a Montegiorgio. Molto bella è la vista del piccolo ma grazioso Magliano di Tenna, bene in mostra sulla sinistra; la fontana Cisterna offre l’occasione per fare una piccola sosta e osservare il panorama.

fonte cisterna magliano di tenna

La fonte Cisterna con il borgo di Magliano di Tenna sullo sfondo

A Montegiorgio ancora una piccola salita con uno “strappetto” all’11%, poi il solito “sali-scendi” fino al bivio per Monteverde (Attenzione!). La discesa è molto divertente, ombreggiata, a volte tecnica; importante è valutare bene le condizioni della strada: non è molto trafficata, per cui capita spesso di trovarla sporca, soprattutto dopo giornate di pioggia. L’ingresso sulla SP239 è degno della massima attenzione. Proseguiamo lungo la provinciale seguendo il Tenna fino alla località Cerquabella, dove si può osservare cosa resta della mitica quercia centenaria che da’ il nome al luogo. Qui, alla rotonda, si va a destra per abbandonare il traffico del fondo valle.

Strada che scende verso Monteverde con lo sfondo dei Sibillini

La salita verso Belmonte Piceno, del tutto “pedalabile”, con pendenze costanti sempre sul 6% ci porta sul crinale che degrada verso Grottazzolina. Una curva secca a destra, una breve discesa e si arriva al ponte sul fiume Ete Vivo. Al bivio per Montottone si va a sinistra (attenzione!) e poi si prende a destra. Questa stradina, che porta alla salita tosta della giornata, è degna di nota; si costeggia un corso d’acqua a sinistra; intorno il bosco in cui aleggia il mistero; se credi in elfi e gnomi qui ti aspetti di incontrarli; invece incontri i taglialegna… o i cinghiali!

strada per san procolo dal fiume te vivo

La strada che porta al piccolo borgo di San Procolo

Inizia la salita vera, subito al 9%, poi molla un po’, ma si torna presto al 10% , poi 11%. Arrivano i tornanti stretti, siamo al 14% e la strada ti guarda in faccia… molla ancora un pochino, ma poi torna al 14%. Si respira un po’ arrivando al piccolo centro abitato con la chiesa di San Procolo; addirittura godiamo di una piccola discesetta, poi la rampa finale: quasi 700 metri con pendenze sempre a doppia cifra, soprattutto 13% e 14%. La salita è dura e completamente scoperta; particolarmente in Estate, nelle ore più calde del giorno, la difficoltà può crescere di molto con il sole che picchia sopra la testa. All’improvviso la sofferenza svanisce e la soddisfazione che si prova subito dopo, “planando” verso Petritoli, ripaga ampiamente la fatica fatta.

altimetria salita san procolo

san procolo

La strada che sale da San Procolo verso la SP56

Arrivando a Petritoli da Collina Nuova

La strada che porta a Monterubbiano è quasi una continua discesa pedalata. La variante che ho messo per Moresco presenta un paio di rampe al 12%, ma la fatica sarà ripagata dalla vista panoramica sulla vallata dell’Aso a destra e dal borgo di Moresco che si aprirà allo scollinamento. Il centro storico medioevale è perfettamente conservato ed è caratterizzato dalla sua famosa torre eptagonale. Una sosta o anche un breve giretto all’interno del borgo valgono sicuramente la pena.

monterubbiano

Il borgo di Monterubbiano

moresco

Il bellissimo borgo di Moresco, con la sua torre eptagonale

Da qui parte una bella discesa riposante fino a Lapedona. Una breve salita per superare il borgo e poi ancora praticamente tutta discesa fino al mare. Il mare, che si apre davanti a noi in tutta la sua bellezza con i suoi colori assolutamente imprevedibili, ci fa pensare ad un volo planato invece che a una semplice discesa in bicicletta. Le curve finali ci riportano bruscamente alla concentrazione e alla realtà.

Si scende verso il mare da Lapedona

Si scende verso il mare da Lapedona

Con molta attenzione ci si immette sulla SS16 in direzione nord e da qui in poi sarà tutta pianura. Arrivati a Porto San Giorgio ci si immette sul lungomare per arrivare al punto di partenza. La pista ciclabile è assente, per cui meglio moderare la velocità e approfittare per un lungo defaticamento, che potrà continuare subito dopo nelle accoglienti acque dell’Adriatico.

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Showing 4 comments
  • Daniele Mercuri
    Rispondi

    Bel tragitto. Stupendo Petritoli.

    • Fabio Marziali
      Rispondi

      Grazie. Hai ragione, è uno splendido borgo.

  • Bert Lam
    Rispondi

    Looks very nice, Fabio. You have put a lot of work into this trip.

    • Fabio Marziali
      Rispondi

      Not too much Bert. We could make it together next summer if you want

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